Reports Osservativi

Osservazioni astronomiche visuali

domenica, marzo 14, 2010

Girovagando per galassie a oltre 21.70

Il titolo dice quasi tutto. Il buio è stato eccellente ieri in Val Visdende: forse oltre 21.70 (le letture di 4 SQM oscillavano fra 21.66 e 21.76 con qualche lettura anche a 21.60 ma alcune oltre 21.80. Qualche piccola traccia di inquinamento luminoso era visibile a Sud. Una via di mezzo fra le due situazioni descritte in quest'altro articolo (in pianura c'era molta foschia).
Della Via Lattea invernale si potevano cogliere diverse gradazioni di intensità che la facevano apparire una striscia molto grande se considerate le ultime propaggini. La banda Zodiacale/Gegenshein nel Leone era evidente come un chiarore rispetto al resto del cielo soprastante e sottostante, poi verso l'orizzonte Sud interveniva il chiarore dell'inquinamento luminoso della Pianura a 100 km!). Inizialmente, qualche nuvola di passaggio era debolmente illuminata probabilmente dalle luci di Santo Stefano di Cadore e di Sappada, i due centri più importanti nelle vicinanze (nascosti alla vista). E' difficile dire quanto dell'inquinamento luminoso (21.70 è ancora a due decimi dalla perfezione) provenga dalla pianura a 100 km e quanto da questi due centri.

La temperatura iniziale era abbastanza mite, intorno a pochi gradi sotto zero e tale si è mantenuta per una buona parte della notte. Però verso le prime ore del mattino è scesa abbastanza rapidamente a -11°C. La strada è pulita nella parte che accede alla valle, con tornanti e tratti di una certa pendenza. In valle le strade erano parzialmente innervate e ghiacciate, ma per fortuna le strade in valle sono quasi pianeggianti. Il seeing non è stato un granché. Verso metà della notte osservando Saturno e sfuocando in extrafocale era possibile vedere l'effetto "cascata" segno di strati turbolenti in quota. Non so però dire se fossero strati alti o la zona di ricircolazione del vento che si forma quando il vento si stacca dai crinali delle montagne circostanti (forse altrove il seeing era buono). A peggiorare la situazione c'era poi il freddo, e le conseguenti correnti convettive sulle ottiche. Ho notato che il 60 cm, anche se adotta lo stesso sistema di estrazione dello strato limite del 40 cm, è comunque più lento e graduale nel migliorare la qualità della immagine (mi sembra che possono servire forse due-tre ore per raggiungere la situazione ideale).

Sperduti in una valle senza segni di vita (non è passato nessuno e non c'era una casa che sembrasse abitata), con la rassicurante sagoma del Peralba ad Est e gli ultimi larici ed abeti rossi che si stagliavano come sagome nere sul cielo verso Nord, i partecipanti al mini star party si sono sistemati nelle vicinanze di una locanda dove c'era un po' di spazio sgombro dalla neve.
Gli intrepidi sono, nell'ordine di diametro del telescopio:
Primo classificato: Io me medesimo con il leviatano da 60 cm.
Secondi classificati ex aequo: Tommaso e Fabio, con due dobson da 40 cm.
Quarto classificato: Andrea, con un dobson da 30 cm.
Quinto classificato: Pierpaolo, con un CPC 8" goto (orrore un GOTO nella tana dei puristi!).
Ultimo classificato: Marco, senza telescopio ma abile allo scrocco dei telescopi altrui, con il grave demerito di aver portato un computer nella tana dei puristi (peggio del GOTO) ma perdonato per la sua abilità a rintracciare il più remoto oggetto.

La considerazione generale di questa, che è la quarta uscita con il 60 cm è: "la differenza è grande".

Ho esordito con un'occhiata alla Testa di Cavallo, visibile con filtro H-Beta a 142x, come una grande ansa nel bordo della nebuolsa dai confini non molto precisi. Non si vedeva la sagoma della testa ma non dispero perché stavo osservando in una direzione un po' inquinata e ad altezza tutt'altro che ideale.

La cosa che lasciato il segno a tutti è il modo in cui le galassie si vedono. Quasi tutte mostrano dettagli, spirali, bande ecc.
M51 è letteralmente "stratosferica". Osservata da circa 100x (con oculari sui 30 mm) a circa 300x (con un 10.5 Pentax). Peccato per il seeing altrimenti la visione migliore sarebbe stata probabilmente quella a 300x. Le spirali sono visibili senza nessuno sforzo. Non sono evanescenti: anzi mostravano diversi rinforzi. Si potevano percepire propaggini dell'alone in diverse direzioni, seguire il ponte fra le due e vederne la interruzione.

Non menziono tutti gli oggetti osservati. Solo alcuni per sottolineare che cosa in più si può vedere in 60 cm da un cielo a due decimi dalla perfezione.

Leo I. La galassia nana del Leone. E' un oggetto di bassissima luminosità superficiale di difficile visione perché nelle vicinanze di Regolo. Mettendo Regolo fuori campo il chiarore della galassia era evidente, specialmente muovendo il telescopio. Una volta individuata restava visibile anche quando Regolo entrava nel campo di vista.

NGC 4631 (Balena). Era visibile come molto luminosa. Si potevano distinguere (a differenza che nei 40 cm) diverse condensazioni nella galassia principale, la compagna e l'ingrossamento della testa della balena. Le due galassie interagenti nelle vicinanze erano altrettanto ricche di dettagli.

M61 appariva invece come una bella spirale risolta. Una piccola M101. E proprio M101 è stato un altro degli oggetti che ha attirato l'attenzione di tutti: Le spirali potevano essere viste lungo tutto il loro svolgimento, con diverse condensazioni di stelle e la parte deforme che si estende da un lato. Abbiamo anche visto dioverse galassie di campo nelle vicinanze.

Sul finire occhiata anche a M13. A parte la netta differenza di luminosità e numero di stelle, questa volta la piccola galassia IC 4167 era ovvia, anche come sagoma, mentre la NGC 6207 mostrava anche della struttura interna.


Note di Marco

La prima cosa da dire è che trovo ancora molte difficoltà ad andare a prendere gli oggetti alti. La scala non è un problema per osservare ma lo è per puntare, perché per guardare nel cercatore devo spesso sporgermi in posizioni anche pericolose. Comunque gli oggetti che ho visto, in tutti gli strumenti, sono stati tanti: contando tutte le singole galassiette, sono una settantina. Questo perché molte galassie piccole sono vicine ad altre blasonate e quindi vengono gratis. Segnalo in particolare la galassia "a grumi" NGC 5477 presso la Girandola, e la barrata NGC 4488 vicino a M49.
La Sombrero era spettacolare e mi è parsa simile a come l'avevo vista in Namibia, evidentemente la qualità del cielo e i 10 cm di differenza (ricordo che lì avevo un 50 cm a noleggio) si compensavano un po'. Racconto anche la poco nota NGC 3109 nell'Idra, che è la galassia più periferica del gruppo locale. E' una irregolare allungata dalla brillanza molto bassa, ma grande di dimensione (20').
La catena Markarian l'ho adocchiata sia col 40 cm che col 60, anche se di fretta.
Aggiungo anche una curiosità: per la prima volta ho usato un pianeta come punto di partenza per lo star-hopping, cioè ho usato Saturno come riferimento per trovare la bella M61. Anche questa è una galassia ingiustamente trascurata, forse perché è qualche grado fuori dall'"ammucchiata" principale di Chioma-Vergine, ma è sicuramente più meritevole di molte delle singole componenti dell'ammasso.
Morale finale: con questo fantastico telescopio concetti come "visione distolta" o "intravedere" sono solo un lontano ricordo!

mercoledì, marzo 10, 2010

sabato, marzo 06, 2010

Galassie!!!

L'uscita di ieri sera è stata un po' di fortuna. Gli impegni della mattina successiva non permettevano di restare fuori tutta la notte, e d'altra parte la Luna sarebbe sorta poco dopo mezzanotte. Così è stata scelta la destinazione del rifugio Carota.
Un po' freddino (meno 5) e cielo sottotono anche per quel luogo: intorno a 20.9 allo zenit (21.05 verso Nord Est ma 20.6 verso la pianura a Sud). Via Lattea invernale visibile con molta fantasia.
I compagni di uscita erano Mars4ever, Mk67, AndreaF, Maxbjo e un so amico di cui non conosco il nik.
Terza luce per il 24". C'erano anche due skywatcher 12" di cui uno autotracking.

Ho usato una nuova versione della ventola, che ho sospeso elasticamente per evitare vibrazioni. Forse però dovendola mantenere non più a contatto con il fondo del telescopio ha perso efficienza, aspirando anche aria che non proviene dall'interno del mirror box. Fatto sta che arrivati là (partendo da circa 15° a casa) l'ottica ci ha messo un bel po' per funzionare appena discretamente. All'inizio le stelle erano delle palline anche a soli 100x e inguadrabili a 285x. La vista è migliorata gradualmente ma non è mai stata perfetta. Non ho potuto però fare tanti esperimenti perché le persone presenti erano curiose di osservare (e giustamente) nel 60 cm. Può anche essere che il seeing abbia contribuito (comunque la soluzione della ventola ancora non mi soddisfa del tutto).
Nei due Skywatcher le stelle erano puntiformi, ma è anche vero che usavano tipicamente ingrandimenti più bassi.

Abbiamo osservato circa una ventina di oggetti. In un cielo che non sarebbe stato da galassie le galasssie l'hanno fatta da padrone. Ne menziono solo alcune, lasciando la lista completa al contributo di Mars4ever.

NGC2903 nel Leone, osservata prima in 30 cm e poi nel 60 cm. La differenza era "abissale" :-)... oddio... non si capisce vero? E allora ecco una spiegazione più chiara. Nel 30 cm la galassia appariva come una macchia ellittica su cui si potevano intuire delle irregolarità (le spirali e il nucleo). Nel 60 cm le spirali erano là ben visibili, si vedeva anche l'alone e si percepivano dei nodi di stelle in entrambe le estremità della barra.

M81 nel 30 cm era la solita visione sfumata di quando il cielo non consente di vedere le spirali. Nel 60 cm le spirali si vedevano e si vedeva l'alone più esterno. M82 era quasi molto intensa e dettagliata.

M51 aveva le spirali evanescenti nei 30 cm, che si sono trasformate in bellissime spirali nelle quali si potevano notare diversi ingrossamenti avvolte nell'alone della galassia. La compagna mostrava struttura fra cui ricordo il cuneo nero che si innesta nella galassia a fianco del presunto ponte di materia. Sarebbe stato da fare un disegno (che avrebbe richiesto mezz'roa ma la marcia a tappe forzate non lo consentiva).

Sempre molto belle M96, M95 e M105. Tipicamente gli ingrandimenti usati erano 213 (Pentax 14) e meno di frequente 142 (Pentax 21) e 93 (ocularone cinese dal 32 mm). Abbiamo provato anche un oculare da 35 mm di Andrea, con il quale vado sicuramente in over pupilla, che però ha reso un bel quadro di insieme di ;M81 e M82.
Il luogo è abbastanza inquinato che ho trovato conveniente l'uso di un filtro a larga banda (un IDAS LPS).

Altri oggetti osservato sono stati diversi ammassi aperti (che mostrano stelle coloratissime), NGC2440 che è una planetaria in vattelapesca, M3 (che non è potuto "esplodere" come nel a pubblicità obsession, probabilmente a causa della difficoltà a salire con gli ingrandimenti), ed infine l'Intergalacti Wanderer. Il globulare è apparso al limite della possibilità di risoluzione in stelle ( e abbiamo avuto l'impressione che probabilmente con un seeing migliore possa essere risolto).

mercoledì, marzo 03, 2010

Seconda Luce

Finalmente una serata decente. Niente di eccezionale (in teoria era previsto Jet Stream ma ci ha graziato). Così eccomi qua a raccontare il risultato del secondo vero test del leviatano (il primo in alta risoluzione).

Ieri ho usato una versione modificata delle ventole di aspirazione. La modifica consisteva in una sospensione elastica che nelle mie intenzioni doveva servire a isolare dalle vibrazioni la ventola. La ventola è di diametro generoso ed è evidentemente sbilanciata, al punto che mi ero accorto che li immagini stellari ad alto ingrandimento venivano strisciate (forse un paio di secondi d'arco). La modifica non ha funzionato (quindi ci devo pensare meglio) Per fortuna la temperatura esterna era mite ed è bastato il tempo di ventilazione da prima di cena al momento dell inizio delle osservazioni (più di un'ora) per raffreddare lo specchio quanto basta.
La soluzione non era ottimale ma poi abbiamo osservato senza ventilazione (di tanto in tanto una ripassata).
Il seeing era medio. SQM 18. Cielo a tratti velato e banchi di nebbia che si sono intensificati dopo la mezzanotte. La nebbia aveva sicuramente l'effetto di ridurre contrasto e definizione (ad un certo punto vedevo ovattato anche il tetto di casa mia).
Postazione nel retro di casa in campagna.

Il telescopio continua ade essere un po' duro nei movimenti. Ho in programma di passare il teflon Spray sul movimento in altezza e di regolare il movimenti in azimut. Per il secondo aspetto va detto che il telescopio ha un perno centrale e i tre classici pattini di teflon. Tuttavia il perno centrale ha un cuscinetto che regge anche parte del peso del telescopio scaricando parte del peso e dell'attrito sui pattini. Regolando la posizione del cuscinetto centrale posso regolare il carico sui pattini per regolare la durezza in azimut.

E passiamo alla prova sul campo. Eravamo io, Maxbjo, e Mars4ever. Oltre al leviatano da 60 cm c'era il GSO da 8" e il Geoptik 19" su EQ6 di Marco (con tanto di attrezzatura per fotografia in alta risoluzione).

Prima di cena Marte era un blob arancione. Ma dopo cena, potendo fermare le ventole perché lo specchio era "decentemente" in temperatura, l'immagine di Marte cominciava a chiarificarsi.
In breve il leviatano ha superato in quantità e qualità (di più e meglio) la vista offerta dal GSO 8". Il piccolino faticava a essere utilizzabile a 320x. Questo dato serve per confronto con altre notti nelle quali il piccolo arriva quasi regolarmente a 400x e il 23 gennaio 480x.
Gli ingrandimenti usati nel leviatano sono stati di 420x e 600x. Anche se il seeing non è buono un telescopio con questo diametro (e con la qualità ottica di cui parlerò) non ha problemi. L'effetto del seeing è quello di vedere l'immagine come attraverso un filtro flou, ma si può guardare, mentre in altri telescopi che stanno più vicino al loro limite teorico, il seeing causa la necessità di scendere con l'ingrandimento.
Fra i particolari che ho visto menziono nuvole al tramonto e quella che la primo momento ho scambiato per una piccola calotta polare nel polo opposto a quello della calotta grande. Poi Marco mi ha spiegato che si trattava di nuvole anche là.
Sapendo che c'era qualche cosa nel polo opposto l'ho ritrovata nel 8". Marte era di soli 12" ma a 600x era un grande pianeta che attraversava il campo di vista.
Ho visto Solis Lacus non come il solito segnetto ella serie "là c'è" ma proprio come l'occhiolino. Marco appena messo l'occhio al telescopio ha visto anche la Valle Mrineris (che poi ho ritrovato anche io più tardi).
Con Maxbjo abbia divagato su la Eskimo, che da un cielop di 18 a ingrandimenti fra 333x e 600x mostrava i due gusci e la centrale. Provati anche i filtri OIII e UHC.
Siamo anche passati per M35, con oculare da 21 mm a 142x (che è il minimo ingrandimento che posso fare per il momento): L'ammasso occupava tutto il campo oculare e le stelle a 142x erano capocchie di spillo colorate.
Più tardi nella notte ho avuto la possibilità di riscontrare stelle puntiformi fino a 333x, a anche a 420x e 600x le stelle più deboli tendevano a flashare a seconda del seeing (che ripeto non era eccezionale).
Ritornati su Marte a 142x il pianeta era inchiodato in cielo. Qualcuno direbbe scolpito o marmoreo. Ma 142x sono un po' pochi per vedere tutto quello che c'è da vedere. Anche tirando gli occhi, sebbene si vedessero le strutture che c'erano sul pianeta, ci voleva n grande sforzo di immaginazione per capire che forma avevano, forma che si rivelava insieme ad una altri infinità di dettagli passando a 420 e 660x.

Max è andato e Marco nel frattempo aveva cominciato a fare fotografie. Ho potuto confrontare la vista nel 10" con la vista nel 60 cm e, ovviamente e come la fisica prevede, c'era un reale abisso di differenza. Nè più né meno di quello che dovrebbe essere. E ovviamente, guardando bene, non era nemmeno vero che l'immagine nel 60 cm fosse più ballerina. Anzi era quasi il contrario (anche questa cosa in realtà esattamente prevista dalla teoria).
Nel frattempo era arrivata alla vista la zona dei vulcani. La faccia "noiosa" di Marte, che però nel 60 cm tanto noiosa non era affatto. Si potevano vedere diverse macchie di colorazione differente. Ho cercato senza successo Olympus Mons. Vedevo diverse zone più chiare. IUl dettaglio era tale che avrei avuto difficoltà a disegnarlo.
Ci siamo messi a osservare con i filtri colorati. Nel filtro Blu si poteva riconoscere la struttura delle nuvole, che corrsipondeva bene con le zone di colore più chiaro in luce naturale. Dunque stavamo vendendo anche ne nuvole più deboli. Quando Mars4ever ha terminato le sue fotografie, guardandole, devo dire che la visione nel 60 cm non era poi molto meno del risultato DOPO lo stacking delle foto (ancora sui colori seprati). Dalle foto è stato poi chiaro che l'Olympus Mons e gli altri vulcani non avevano delle nuvole sopra ma erano contornati da nuvole. Quindi i vulcani erano in corrispondeza delle macchie più scure che vedevo.
Il filtro rosso è stato un'altra rivelazione: finalmente un Marte luminoso anche nel filtro rosso, abbastanza da poter leggere tutte le strutture superficiali senza sforzare la vista e l'immaginazione.

Verso le due di notre ho dato un'occhiata fugace a Saturno. Netto e "marmoreo" ma poco entusiasmante visto di taglio. Si notavano alcune bande sul globo, ma forse anche perché di taglio, mancava la varietà di colorazioni che ricordo (in particolare il marrone ai poli).