Reports Osservativi

Osservazioni astronomiche visuali

giovedì, agosto 05, 2010

Linosa 2010

Sono come ogni anno a Linosa, l’isola che non c’è, che come anche troppo spesso succede, ti fa pesare la sua difficile accessibilità. Per una volta che arrivo con il mare un olio, s’è rotto l’aliscafo, e quindi devo pernottare a Lampedusa. Arrivo quindi domenica 11. Giornata piena, di mare, cena con gli amici ritrovati, la sera per montare il tele, che essendo ultra-trasportabile richiede il suo tempo:

conclusione, non si osserva… finisce che sono operativo il 12: è appena passata la luna nuova e rimangono 6 giorni utili per il mio programma osservativo (incentrato sullo Scorpione e un po’ di dintorni) prima che la luna ci metta lo zampino. Un’altra sera la perdo per motivi sociali. In definitiva solo 5 sono le serate osservative quest’anno. Ma mi accontento: anche se lo strumento è un modesto 6”, il cielo è sempre di sogno, SQM di regola 21.70 e riesco a concludere il mio programma, anche con qualche divagazione. Osservo dunque con il 6” f8, utilizzando prevalentemente oculari Plossl Televue da 20mm (60x) e da 11mm (110x); raramente ho utilizzato un filtro UHC, prevalentemente per individuare qualche planetaria stellare.
Inizio con la falsa cometa, una zona molto suggestiva che parte dalla doppia Zeta Sco e si estende a ventaglio verso N, con ammassi aperti che simulano a bassi ingrandimenti una cometa: una chicca al binocolo. L’immagine che segue è tratta da:
http://www.stevesastro.net/deepsky/falsecomet.htm
Si tratta sostanzialmente di NGC 6231, compatto e Trumpler 24, ampio e disseminato, che simula il ventaglio della coda. Più a N, ormai fuori la falsa cometa, altri due ammassi aperti, il 6242 e il 6268.
Zona della coda dello Scorpione:

accoglie due suggestive nebulose ad emissione: la Nebulosa Aragosta, all’interno della quale in visuale è ben evidente, perché luminosa, NGC 6357, dalla forma irregolare, accanto al piccolo e compatto ammasso aperto Pismis 24. La ricerca è facilitata da un evidente asterismo a forma di mazza da golf, e la nebulosa è bellissima e complessa nella foto di Jennings
http://cosmicphotos.com/gallery/image.php?fld_image_id=155&fld_album_id=11
Il rettangolo racchiude i due oggetti citati ed è ingrandito nella immagine DSS successiva:


Il prossimo oggetto è la nebulosa Zampa di Gatto (Cat’s Paw nebula)
http://www.sciencedaily.com/releases/2010/01/100120093529.htm
di cui in visuale si osserva abbastanza agevolmente il terzo dito, NGC 6334. Lo star hop dal campo precedente non è difficile, data la prossimità.

La tappa successiva, una planetaria a farfalla fantasmagorica nell’immagine Hubble, dalle dimensioni di 1’ x 30”:
http://hubblesite.org/newscenter/archive/releases/2009/25/image/b/
Si tratta di NGC 6302. Inizio lo star hop da Ipsilon Sco; ad 1° e ½ ad O un triangolino di una stella di 6^ (HR 6456) e 2 di 8^ e ½ (SAO208732 e SAO208758) individua la metà del percorso. All’oculare percepisco una forma allungata e soddisfatto non insisto né con ingrandimenti né con filtri.
Lo stesso triangolino di stelle è prezioso per individuare l’oggetto successivo, un’altra planetaria, la NGC 6337, rotonda, in realtà anulare, del diametro di 30”. Anche questa è molto bella nelle fotografie, un anello con più stelline in fila all’interno, una miniatura di M 57:
http://www.capella-observatory.com/ImageHTMLs/PNs/NGC6337.htm
In visuale l’oggetto richiede alti ingrandimenti per cogliere l’anularità (la foto che segue dà un’idea): anche in questo caso mi comporto in maniera rinunciataria e mi accontento di registrarla come ‘vista’.
Mi considero soddisfatto dato che nel campo di circa 1° che mi dà il 20mm si vede così come nella prossima foto: una discreta sfida.
Aumentando l’ingrandimento si perde in luminosità e le cose non migliorano.

Infine IC 4637, una piccola planetaria rotondeggiante del diametro di 20”, che vedo con qualche dubbio in distolta, un semplice fiocchetto…

Il lettore attento e documentato si sarà già da un po’ accorto che ho seguito pedestremente i suggerimenti di articoli deep-sky recenti di una nota rivista per quanto riguarda la scelta degli oggetti. Beh, non avevo molto tempo per documentarmi e quindi sono andato sul sicuro, basandomi sulle scelte dei columnist della rivista.
Proseguendo sulla stessa falsariga entro nel Lupo per NGC 6026, una graziosa planetaria del diametro di 40”, prossima alla stella SAO207243. Non ho preso note osservative, purtroppo: solo ‘vista’, soddisfatto perché nell’articolo era descritta come impegnativa in un 8”… Lo star-hop è agevole dalla doppia Xi Lupi.
Dato che è in prossimità, faccio rintraccio il globulare NGC 5986, un oggetto facile e molto grazioso, che avevo già osservato nel 2007.
http://www.trekportal.it/coelestis/showthread.php?t=14203&highlight=linosa
Ritornando all’uncino del pungiglione dello Scorpione, ma questa volta sul lato esterno e sconfinando nella Corona Australe, ecco un bel globulare luminoso e compatto, NGC 6541, le cui foto mostrano un alone di stelle più rade, ed il vicino, molto più debole e diffuso NGC 6496, alquanto più impegnativo, proprio sul confine Sco/CrA. Per inciso racconto che ho cercato anche il 6256, questo all’interno dell’uncino dello Sco, che triangola con la Epsilon e la Mu. Nulla. L’immagine DSS me ne rende ragione: si tratta di un globulare assai debole e sparpagliato.
Ofiuco: una planetaria che per la vicinanza di stellina di 12^ è denominata ‘punto esclamativo’; il DSS fornisce una forma interessante, ad S, che non appare nelle foto amatoriali; in visuale è poco più che stellare (diam. 15”) ma di magnitudine e luminosità superficiale adeguate, NGC 6309.
E infine nel Serpente, un’altra planetaria esotica: Shane 1 (PNG013.3+32.7) poco più che stellare ma chiaramente inserita in un evidentissimo asterismo posto tra Lambda e Delta Ophiuchi. In prossimità c’è una vecchia conoscenza, la galassia NGC 6118: anche quest’anno, come al solito, la vedo e non la vedo….
Finito il programma (il dovere) inizia il piacere. Vado a zonzo con il tele, per esempio a rifare tutti i globulari visibili del clan M19-M62; il globulare 6144 vicino ad Antares; e poi gli ammassi del Sagittario, specie quelli sopra il beccuccio del bricco, le vecchie conoscenze come l’aperto 6520 che si struscia con la macchia nera di B 86 e poco lontano il globulare debole 6540 che a lungo mi ha fatto penare: ma ora so dove e come trovarlo. Eppoi i Messier del circondario, alla rinfusa. E quando sono stanco, alzo semplicemente gli occhi al cielo a bearmi della via lattea del centro della Galassia. Una sera particolarmente limpida per un maestralino giusto la Pipa è nettamente visibile e con maggiore attenzione il resto del Cavallino.
Il 21 mattino mi sveglio alle 4:20: l’SQM segna 21.55 e osservo M74, M33, 31, 32, 110, M76; inizia poi l’alba e quando l’SQM segna 20:70 mi sembrava giorno: e pensare che questi sono i valori con cui osservo abitualmente dai Lessini alle spalle di Verona!
Nei giorni successivi, quando sorge la luna, smetto le osservazioni, ma non mi rattristo più di tanto. La luna sul mare offre immagini indimenticabili e di grande fascino: E lo sfondo ideale per la cena romantica sulla verandina:

Poco dopo il tramonto Venere brillava al suo massimo splendore: ad un certo punto due stelline che mi risultavano ignote si avvicinano ed entrano in congiunzione: il programma mi dirà trattarsi di nientepopodimeno che di Saturno e Marte! Si vede che non consulto l’UAI (ma il cielo sì).
E infine una chicca che ho postato anche in ‘alta risoluzione’:

ANTARES. Un fine serata tento la compagna di Antares. Approfitto del fatto che Linosa si trova a 36° Lat N. quindi 10° a sud del mio abituale sito di osservazione, Verona. Anni fa c’ero riuscito con il 10” 300x. Noto all’osservazione che è perfettamente precedente rispetto ad antares quindi deduco che PA sia 270° ed in fatti così risulta dal catalogo delle stelle doppie di Washington. La secondaria mi risulta azzurra, nulla di verde, come però è nella tradizione appunto per il contrasto cromatico con Antares, come giustamente già notato. Appare appena all’esterno dell’anello di diffrazione un po’ disturbato da un seeing non perfetto. Osservo con il Nagler 3-6 a 3mm (400x) è per me è certa e confermata (l’ho vista esattamente come nell’immagine, ma solo pallidamente azzurra). Mi fa piacere la compagnia di altre osservazioni di conferma. In ogni caso la considero un’impresa da iscrivere tra quelle memorabili di ciascun astrofilo, specie se non un esperto doppista. Lorenzo