Reports Osservativi

Osservazioni astronomiche visuali

domenica, agosto 27, 2006

Area 13, da casa


L'area 13, Lyra-Ercole, ripresa oggi da casa. Da confrontare con le riprese fatte al Giau e a Rodellosso. La magnitudine superficiale del cielo è 19 (mag/arcsec^2) nel canale R e 19.3 in G e B (G dovrebbe essere il più prossimo alla magnitudine visuale V). Oggi era una giornata limpida, cielo blu. Stasera si vedeva a occhio nudo a stento la k al centro del quadrilatero, di magnitudine 4.35 (due magnitudini peggio che a Rodellosso). Nonostante il cielo pessimo la fotocamera ha contenuto i danni, riprendendo circa 14 stelle.

Cielo della Toscana secondo Cinzano


Ho sovrapposto la mappa relativa alla visibilità delle stelle a occhio nudo (Fig.4 del rapporto ISTIL 2001 di Cinzano) con una cartina della zona. Il passo del lume spento è a SE di Montalcino, circa sulla "a" di "Roccastrada" nel centro di una piccola area grigia. Il monte Labbro è a SE di "Zancona" (area grigia molto più grande sotto). Rodellosso è più o meno sulla "l" della parola "Montalcino" (area blu).

giovedì, agosto 24, 2006

luce, luce, luce ovunque


Martedì sera sono stato in uno dei posti in teoria meno inquinati d'Italia. A sud di Montalcino, passo del "lume spento". Un nome un programma? Magari. C'era un albergo con il solito parcheggio illuminatissimo: forse una volta il vento spegneva le lanterne, ora non più, purtroppo.
La prima fotografia mostra la Val d'Orcia, Est di Montalcino. Dietro le colline all'orizzonte filtra la luce della Val di Chiana, classe "giallo" (come Folgaria) secondo Cinzano. La Val d'Orcia, punteggiata di piccoli centri, è classe "verde"; per finire al "blu" di Montalcino (da dove è fatta la foto), che, nella mappa di Cinzano, sta nella parte alta della grande macchia blu del centro della Toscana (nella parte bassa ci sono il monte Amiata e il Labbro).
In teoria dunque un luogo tra i migliori d'Italia. Eppure anche qua l'inquinamento luminoso arriva. Ho trovato una radura, un po' oltre il passo. Nella seconda foto si vede l'orizzonte Sud (il migliore verso l'Amiata).


La Via Lattea è sulla destra. Sulla sinistra la costellazione dei Pesci. Gli alberi in basso (il nero più nero che c'era) hanno una magnitudine superficiale stimata sulla foto di 21.1 (per quanto le misure con la fotocamera a questo livello di luminanza siano alquanto imprecise). Il cielo circa 20.9, mentre la parte luminosa della Via Lattea nella costellazione dello Scudo a me risulta sul 20.6 (prendendo sempre con cautela questi numeri, così vicini alla soglia di sensibilità della fotocamera: se il cielo fosse stato davvero 20.9 mancherebbe ancorfa una magnitudine alla perfezione!).
La Via Lattea, in effetti, era forse la migliore mai vista; ma mancavano le parti difficili, verso l'orizzonte, schermate dagli alberi. Comunque sia, la quantità di dettagli, la struttura, e le parti meno luminose della Via Lattea erano impressionanti.
Ho contato le stelle visibili "con assoluta certezza" nell'area 13: erano 17, che corrisponde ad una magnitudine limite di 6.3. Ovviamente con visione incerta si va qualche decimo sopra.
Allontanandomi un po' dalla macchina ho notato che si cominciava a vederci poco (ma si vedeva ancora!). M33... questa no: a occhio nudo non si vedeva!
Con i binocoli ho guardato la Velo del Cigno che si vedeva bene: non solo la parte Est più facile, anche NGC6960 sopra la 52 del Cigno. Tracce c'erano anche della parte più debole centrale.
Questo dovrebbe essere uno dei cieli migliori d'Italia (continentale) superato forse solo dal Monte Amiata e Labbro (ma forse solo perchè la quota è 1200 m invece che 650).
Ritornato a Rodellosso, qualche centinaio di metri più in basso nel centro della Val d'Orcia, le differenze erano evidenti: La Via Lattea era meno ricca di dettagli. Il numero di stelle "certe" nell'area 13 era 13 (magnitudine 6) anche se, con visione incerta, potevo contare le stesse 17 di prima, solo che adesso erano viste così così. 3 decimi in meno allo zenith. La Velo al binocolo era ancora ben visibile (anche la 6960).
La differenza maggiore però, a fondo valle, è il degrado che si ha allontanandosi dallo zenith: al passo era limitato, in fondo valle invece era molto più marcato. Sembrava quasi di guardare lo zenith attraverso un buco, una cornice luminescente lungo tutto l'orizzonte. Penso sia l'effetto della foschia che riflette, propaga e diffonde anche la minima quantità di luce (e questa è forse la ragione che salva le nostre montagne, Dolada e Folgaria fra queste: in montagna c'è meno atmosfera "cattiva" sopra la testa, a diffondere la luce).

martedì, agosto 22, 2006

finalmente il cielo sereno

Ieri è stata una notte "fortissimi". La magnitudine limite forse un po' più bassa di qualche giorno fa, ma il seeing era migliore e la temperatura notturna stabile; fatto che ha consentito allo strumento di migliorare progressivamente le prestazioni nel corso della notte. Sono rimasto fino alle 4 e l'ultimo paio d'ore sono state le migliori (oltre alla temperatura stabile, anche grazie ad un buon adattamento al buio).

Visivamente la magnitudine limite era 6.2-6.5 (dipende dal grado di immaginazione). Al telescopio 15.7-16.1. Le stelline, dopo le due di notte, erano puntini anche ad alto ingrandimento (intendo con il 5mm burgess a 360x). La Via Lattea era ben incisa e piena di dettagli, eccetto verso l'orizzonte Sud e Nord (Auriga). Non sono riuscito a vedere M33 ad occhio nudo (altrimenti avrei detto che il cielo era il migliore mai visto). L'orizzonte purtroppo è luminescente in tutte le direzioni. Addirittura a Sud, oltre lo sperone di tufo di Radicofani, filtravano luci che - considerato che non c'è quasi nulla fino a Viterbo e Roma, penso fossero luci di Roma (oltre 100 km in linea d'aria). Purtroppo passare da un cielo di magnitudine 5.5 e classe 4, ad uno di 6 e classe (di Bortle) 3 è relativamente facile. Passare a magntudine 6.5-7 e classe 2 richiede invece centinaia di km attorno fatti di buio completo (capirai, ci vuole il deserto o un'isola).
Le stelle, nella parte finale della serata, mostravono il disco di Airy, contornato però da un anello rotto in una decina di frammenti e raggetti (quindi ancora con molto margine di miglioramento). La Doppia Doppia era abbastanza pulita.

Tra le cose da segnalare, che costituiscono un po' dei record per me e per lo strumento (il 16" per i lettori disattenti) ci sono:

IC4617. Questa volta sono sicuro di averla vista (fino al giorno prima non ci avrei giurato, anche se ricordo di averla vista lo scorso anno). Ad ogni modo ieri, quando le stelle erano puntini a 360x, l'ho chiaramente vista come un chiarore accanto, ma separato, dalla più vicina delle 4 stelline che fomano un asterismo a parallelogramma là vicino.
Non ci sono dubbi: si vede. Non c'è dubbio però, che per vederla serve un seeing buono e stelle che siano puntini verso i 400x. Il seeing conta anche per il Deep Sky, e conta anche se si usano ingrandimenti bassi.

NGC7479. La galssia a spirale barrata mostrava la barra e un alone ellittico (che dovrebbe essere stato le due spirali). Non ho visto il vicino globulare PAL13.

Galassiette cavaocchi: Ho poi voluto vedere galassiette deboli (prima volta che ci provo). Visto che accanto ad alfa PEG ce ne dovevano essere, ho inquadrato la zona e ho prima preso nota di che cosa vedevo per cercarlo dopo nell'Uranometria. Risultato: NGC7463,64,65 ben visibili; NGC7454 altrettanto. Niente di spettacolare: solo la forma e l'orientamento, la dimensione e la luminosità. Poi ho cercato una UGC e ho trovato la 12359 (a titolo di cronaca).

NGC7814. Si vedeva bella grandicella, ma non si notava la divisione di polveri (così mi sono spostato sulla 891!).

M76. Vabbe'... a ma piacciono le cose grandi che ci vedi dentro qualche altra cosa: questa assomiglia davvero molto a M27. Sarà stato per il buio della notte avanzata, sarà stato per l'adattamento perfetto degli occhi, sarà stato l'ingrandimento, fattostà che a 360x era davvero uno spettacolo.

domenica, agosto 20, 2006

Zenith, Rodellosso vs. Giau

Le foto mettono a confronto lo zenith -area 13 fra Lyra ed Ercole, riprese rispettivamente da Pienza -agriturismo Rodellosso- il 13 agosto e dal passo Giau il 22 luglio. Fotocamera Canon Powershot S60, 400 ISO, F2.8, 15s, fuoco manuale su infinito, zoom manuale su 28 mm (equivalenti), registrazione RAW elaborata successivamente con lo stesso software e con le stesse impostazioni.


Area 13, vicino allo zenith, ripresa il 13 agosto 2006 da Rodellosso (Pienza).


Area 13, vicino allo zenith, ripresa il 22 luglio 2006 dal passo Giau (Cortina).

Commenti.
1) La magnitudine del fondo del cielo sembra la stessa (mediando le letture di un'area di 14x14 pixel vicino al centro dell'area 13 si ottiene circa 20.8). A ben guardare, però, si tratta del rumore dell'immagine (su un'area di 1x1 pixel si ottengono letture fra 21.2 e 20.2). In altre parole, e a parziale modifica di quanto già scritto in occasione del resoconto dell'uscita al Giau, la magnitudine del fondo del cielo è vicina o inferiore alla soglia del rumore della fotocamera. Quindi, l'unica cosa che si può dire è che il fondo cielo è di magnitudine < ~20.5. Per poter essere più precisi servirebbe una fotocamera più sensibile (in modo che il segnale del fondo cielo sia ben al di sopra del rumore); per esempio la recente Finepix F30, che dovrebbe avere 3 f-stop in più.
2) Nella fotografia del passo Giau sono registrate stelle fino a circa magnitudine 6.5 (ne conto circa 18 nell'area 13). Nella fotografia di Rodellosso il limite è circa magnitudine 7 (ne conto circa 27). Questo nonostante il fondo del cielo sia "uguale" e che le impostazioni della fotocamera siano esattamente le stesse (eccetto la temperatura ambientale). In altre parole il limite sulle stelle della fotocamera sembra superiore di mezza magnitudine. Non solo: le stelle da Rodellosso sembrano più luminose. Una possibile spiegazione è che la sera del passo Giau ci fossero delle velature del cielo che hanno causato una estinzione di luce di almeno mezza magnitudine. Visivamente la magnitudine limite è stata stimata in 6.2 al Giau e 6.5 a Rodellosso.

IC 1295


Nebulosa planetaria nello Scudo. A circa mezzo grado a Est del globulare NGC 6712: si possono avere entrambi nel campo di vista. Senza filtri era appena distinta dal fondo del cielo. Con un UHC era un ovale con gli "occhi", come la Gufo. A 5' verso il globulare c'è un'altra, debolissima, planetaria più piccola (appena visibile).
Dobson 16", Rodellosso (Pienza), SI, Italy.

mercoledì, agosto 16, 2006

Binocoli invece che SkyAtlas?

Da qualche parte ho scritto che guardare con i binocoli 15x70 è un po' come guardare lo SkyAtlas 2000 dal vero. Infatti quasi tutti gli oggetti DeepSky segnati sullo SkyAtlas sono evidentissimi nei binocoli. Alcuni mostrano dettagli e forma: è il caso della Velo (la parte Est), le nebulose oscure, M27, M8, ecc. Sfuggono al binocolo solo le nebulose più deboli (anche se alcune sono segnate sullo SkyAtlas) e le planetarie più piccole (che si confondono con le stelle). A proposito: M57, finalmente, con questi binocoli si distingue dalle stelle (è un piccolo cerchietto).
Ho trovato i binocoli una validissima alternativa alla consultazione delle mappe: il vantaggio è che non si ha alcun problema di perdita dell'adattamento al buio. Sapendo più o meno dove sta un certo "coso" lo si trova subito, e dopo è facile centrarlo nel cercatore 9x50. Lo svantaggio (a parte gli oggetti che nel binocolo non sono evidenti) è che... non ci sta scritto accanto il nome!
Ieri sera ho guardato in Cefeo, dove sapevo che c'era NGC6946 (la bella spirale) e... BUM... posizione esatta trovata all'istante (oddio non sapevo distinguere la galassia dal vicino ammasso).

lunedì, agosto 14, 2006

Rodellosso, orizzonte Sud


La Via Lattea è visibile fino all'orizzonte, dove scompare dietro il monte Amiata. La zona del Sagittario è abbastanza luminosa da essere registrata dalla fotocamera digitale (400 ISO, F2.8, 15s).
Le luci a sinistra in basso sono i paesi sulle pendici Est del monte Amiata, al centro le luci di Castiglione d'Orcia. Le luci bianche immediatamente a destra sono due fari che illuminano un casolare di recente ristrutturazione (da solo più luminoso del borgo di Castiglione d'Orcia!). L'inquinamento luminoso maggiore viene dalla parte moderna di S. Quirico D'Orcia (a destra).
La luminosità del cielo, in prossimità di Antares è circa 20-20.2 rispettivamente R e G,B (cioè quasi come lo Zenith del Camini?!?). Nella foto si riconoscono le costallazioni del Saggittario, dello Scorpione e diverse nuvole stellari e oggetti deep sky (M8, M22, M24, ecc.). La magnitudine superficiale della parte più brillante della Via Lattea, nel Sagittario, mi risulta intorno a 20 (canale G).
Purtroppo la fotocamera è limitata a magnitudini superficiali di 20-20.5 e non coglie tutto quanto era visibile a occhio nudo.
Al binocolo (20x70) era uno spettacolo: M8 appariva un bozzolo che racchiudeva l'ammasso di stelle, con la forma ben visibile, molto brillante e con le bande oscure. M27 (tanto per fare un altro esempio) era una pallina tonda (ali ben visibili). Le nebulose oscure dello Scudo e dell'Aquila erano facili facili. C'erano talmente tanti oggetti Deep Sky che ci voleva più tempo a capire quale si stava vedendo che a trovarli.
Al telescopio (ma la Luna è arrivata presto) ho fatto a tempo a vedere la planetaria IC1295 nello scudo vicino al globulare. La magnitudine limite (solita Sequenza) era 16.1 (ma non ero né adattato al buio, né il telescopio era stabilizzato termicamente).

domenica, agosto 13, 2006

Rodellosso


Rodellosso (Pienza, SI). A Sud il Monte Amiata. Qualche piccolo borgo e qualche casolare (sfortunatamente alcuni casolari recentemente ristrutturati usano potentissime lampade al mercurio che li fanno da soli più luminosi di interi borghi sulle colline!).
Spero comunque che il cielo sia buono. Vedremo.