Reports Osservativi

Osservazioni astronomiche visuali

mercoledì, marzo 03, 2010

Seconda Luce

Finalmente una serata decente. Niente di eccezionale (in teoria era previsto Jet Stream ma ci ha graziato). Così eccomi qua a raccontare il risultato del secondo vero test del leviatano (il primo in alta risoluzione).

Ieri ho usato una versione modificata delle ventole di aspirazione. La modifica consisteva in una sospensione elastica che nelle mie intenzioni doveva servire a isolare dalle vibrazioni la ventola. La ventola è di diametro generoso ed è evidentemente sbilanciata, al punto che mi ero accorto che li immagini stellari ad alto ingrandimento venivano strisciate (forse un paio di secondi d'arco). La modifica non ha funzionato (quindi ci devo pensare meglio) Per fortuna la temperatura esterna era mite ed è bastato il tempo di ventilazione da prima di cena al momento dell inizio delle osservazioni (più di un'ora) per raffreddare lo specchio quanto basta.
La soluzione non era ottimale ma poi abbiamo osservato senza ventilazione (di tanto in tanto una ripassata).
Il seeing era medio. SQM 18. Cielo a tratti velato e banchi di nebbia che si sono intensificati dopo la mezzanotte. La nebbia aveva sicuramente l'effetto di ridurre contrasto e definizione (ad un certo punto vedevo ovattato anche il tetto di casa mia).
Postazione nel retro di casa in campagna.

Il telescopio continua ade essere un po' duro nei movimenti. Ho in programma di passare il teflon Spray sul movimento in altezza e di regolare il movimenti in azimut. Per il secondo aspetto va detto che il telescopio ha un perno centrale e i tre classici pattini di teflon. Tuttavia il perno centrale ha un cuscinetto che regge anche parte del peso del telescopio scaricando parte del peso e dell'attrito sui pattini. Regolando la posizione del cuscinetto centrale posso regolare il carico sui pattini per regolare la durezza in azimut.

E passiamo alla prova sul campo. Eravamo io, Maxbjo, e Mars4ever. Oltre al leviatano da 60 cm c'era il GSO da 8" e il Geoptik 19" su EQ6 di Marco (con tanto di attrezzatura per fotografia in alta risoluzione).

Prima di cena Marte era un blob arancione. Ma dopo cena, potendo fermare le ventole perché lo specchio era "decentemente" in temperatura, l'immagine di Marte cominciava a chiarificarsi.
In breve il leviatano ha superato in quantità e qualità (di più e meglio) la vista offerta dal GSO 8". Il piccolino faticava a essere utilizzabile a 320x. Questo dato serve per confronto con altre notti nelle quali il piccolo arriva quasi regolarmente a 400x e il 23 gennaio 480x.
Gli ingrandimenti usati nel leviatano sono stati di 420x e 600x. Anche se il seeing non è buono un telescopio con questo diametro (e con la qualità ottica di cui parlerò) non ha problemi. L'effetto del seeing è quello di vedere l'immagine come attraverso un filtro flou, ma si può guardare, mentre in altri telescopi che stanno più vicino al loro limite teorico, il seeing causa la necessità di scendere con l'ingrandimento.
Fra i particolari che ho visto menziono nuvole al tramonto e quella che la primo momento ho scambiato per una piccola calotta polare nel polo opposto a quello della calotta grande. Poi Marco mi ha spiegato che si trattava di nuvole anche là.
Sapendo che c'era qualche cosa nel polo opposto l'ho ritrovata nel 8". Marte era di soli 12" ma a 600x era un grande pianeta che attraversava il campo di vista.
Ho visto Solis Lacus non come il solito segnetto ella serie "là c'è" ma proprio come l'occhiolino. Marco appena messo l'occhio al telescopio ha visto anche la Valle Mrineris (che poi ho ritrovato anche io più tardi).
Con Maxbjo abbia divagato su la Eskimo, che da un cielop di 18 a ingrandimenti fra 333x e 600x mostrava i due gusci e la centrale. Provati anche i filtri OIII e UHC.
Siamo anche passati per M35, con oculare da 21 mm a 142x (che è il minimo ingrandimento che posso fare per il momento): L'ammasso occupava tutto il campo oculare e le stelle a 142x erano capocchie di spillo colorate.
Più tardi nella notte ho avuto la possibilità di riscontrare stelle puntiformi fino a 333x, a anche a 420x e 600x le stelle più deboli tendevano a flashare a seconda del seeing (che ripeto non era eccezionale).
Ritornati su Marte a 142x il pianeta era inchiodato in cielo. Qualcuno direbbe scolpito o marmoreo. Ma 142x sono un po' pochi per vedere tutto quello che c'è da vedere. Anche tirando gli occhi, sebbene si vedessero le strutture che c'erano sul pianeta, ci voleva n grande sforzo di immaginazione per capire che forma avevano, forma che si rivelava insieme ad una altri infinità di dettagli passando a 420 e 660x.

Max è andato e Marco nel frattempo aveva cominciato a fare fotografie. Ho potuto confrontare la vista nel 10" con la vista nel 60 cm e, ovviamente e come la fisica prevede, c'era un reale abisso di differenza. Nè più né meno di quello che dovrebbe essere. E ovviamente, guardando bene, non era nemmeno vero che l'immagine nel 60 cm fosse più ballerina. Anzi era quasi il contrario (anche questa cosa in realtà esattamente prevista dalla teoria).
Nel frattempo era arrivata alla vista la zona dei vulcani. La faccia "noiosa" di Marte, che però nel 60 cm tanto noiosa non era affatto. Si potevano vedere diverse macchie di colorazione differente. Ho cercato senza successo Olympus Mons. Vedevo diverse zone più chiare. IUl dettaglio era tale che avrei avuto difficoltà a disegnarlo.
Ci siamo messi a osservare con i filtri colorati. Nel filtro Blu si poteva riconoscere la struttura delle nuvole, che corrsipondeva bene con le zone di colore più chiaro in luce naturale. Dunque stavamo vendendo anche ne nuvole più deboli. Quando Mars4ever ha terminato le sue fotografie, guardandole, devo dire che la visione nel 60 cm non era poi molto meno del risultato DOPO lo stacking delle foto (ancora sui colori seprati). Dalle foto è stato poi chiaro che l'Olympus Mons e gli altri vulcani non avevano delle nuvole sopra ma erano contornati da nuvole. Quindi i vulcani erano in corrispondeza delle macchie più scure che vedevo.
Il filtro rosso è stato un'altra rivelazione: finalmente un Marte luminoso anche nel filtro rosso, abbastanza da poter leggere tutte le strutture superficiali senza sforzare la vista e l'immaginazione.

Verso le due di notre ho dato un'occhiata fugace a Saturno. Netto e "marmoreo" ma poco entusiasmante visto di taglio. Si notavano alcune bande sul globo, ma forse anche perché di taglio, mancava la varietà di colorazioni che ricordo (in particolare il marrone ai poli).