Ritorno alle Tre Cime di Lavaredo
Ieri sono ritornato alle Tre Cime di Lavaredo, dove ero già stato nel settembre 2008. Quella volta avevo trovato molta foschia e un po' di inquinamento luminoso da Misurina.
Ieri, inizialmente, le Tre Cime non erano in programma, ma le previsioni meteo indicavano qualche rischio sia su Casera Razzo, sia sul Peralba (dove addiritttura era previsto un temporale verso le 23). Ormai eravamo intenzionati ad uscire. Fede e Wide, da Verona e Trento erano partiti per fare il percorso via Bolzano, val Pusteria, Dobbiaco, Misurina, Auronzo, per poi giungere al Peralba o a Casera Razzo. Quando ho saputo che sarebbero passati per Misurina ho controllato le previsioni meteo per la zona, che sono risultate le migliori.
E così è stato che sono tornato là. C'erano diversi motivi per tornare: per prima cosa l'orizzonte, che alle Tre Cime è il migliore: solo pochi gradi sopra quello geometrico, come si può vedere nella foto panoramica (fatta all'inizio di luglio quando c'ero stato per altri motivi). In secondo luogo, lo studio dell'inquinamento luminoso del Peralba, di Casera Razzo, e di Casera Sivella, mi ha convinto che rispetto alle mappe di Cinzano, gli schermi delle montagne contano molto, e che i tre siti sopra sono esposti al Friuli (i primi due) oppure hanno centri abitati troppo vicini (il terzo). Le Tre Cime sono molto più protette rispetto alla pianura. Per esempio a Sud c'è il massiccio della Marmarole, di 3000 metri di altezza, che non ostruisce l'orizzonte solo perchè il sito di osservazione è a 2400 metri di altezza. Anche Cortina è ben schermata. Resta, è vero, il "difetto" di Misurina, in linea di vista, e di Auronzo (in linea di vista dal Rifugio ma più lontano). Tuttavia, nella prima visita alle Tre Cime c'era molta umidità, e quindi ho pensato che in condiziuoni migliori questi due "difetti" potrebbero essere trascurabili rispetto, per esempio, a quelli degli altri siti citati. In altre parole mi è sembrato opportuno visitare di nuovo il sito, per vedere come fosse in condizioni meteo migliori.
Purtroppo il meteo non è stato "migliore". C'erano nuvole e velature, ma per fortuna eravamo al livello delle nuvole più alte e gran parte del cielo era visibile. Insomma: la situazione era simile alla volta precedente. Le velature e nuvole sopra Misurina erano illuminate. Durante la notte mi sono spostato sul versante di Auronzo e c'era un "mare" di velature sottostanti, illuminate dal basso da Auronzo. Certo, se fossero state nuvole più spesse, le luci di Auronzo e Misurina sarebbero state nascoste, ma erano sottili e quindi lattescenti.
Abbiamo fatto però la considerazione che, tutto sommato, era andata bene, perchè eravamo in gran parte sopra le nuvole e potevamo osservare il cielo, anche se l'appuntamento con condizioni ideali era rinviato. Là "sotto" doveva essere peggio, e di sicuro "là sotto" c'era sia il sito del Peralba sia il sito di Casera Razzo.
Un'altra cosa che abbiamo notato era che il seeing era buono. In un certo senso eravamo sopra la parte più cattiva di atmosfera, con le nuvole e la turbolenza maggiore sotto di noi. Casera Razzo, invece, è spesso nella scia del monte Tudaio e raramente il seeing è buono.
Così abbiamo osservato (anche) Giove. Si poteva tranquillamente spingere con gli ingrandimenti e, nonostante ciò, l'immagine era ricca di dettagli. Abbiamo così avuto l'occasione di confrontare tre diversi telescopi sul planetario (sembra folle fare high-res in un sito per deep sky, ma in realtà, se il seeing è buoon anche il deep ci guadagna e non poco). Per fare la storia breve ne è venuta fuori l'ennesima smentita della leggenda che vuole che i piccoli rifrattori siano più adatti dei grandi riflettori per fare planetario visuale. C'era un NP101, che ha potuto lavorare a 270x! Il mio 40 cm avrebbe potuto usare ingrandimenti maggiori, ma sono stato a 260x. Il 30 cm riflettore di Andrea è stato su ingrandimenti analoghi.
L'immagine era indubitabilmente più ricca di particolari nei due riflettori, nonostante il seeing, che secondo le leggende astrofilo-rifrattoristiche dovrebbe impedire a strumenti oltre 10-15 cm di esprimersi e dovrebbe vedere vincente il piccolo rifrattore. Non è stato così: nel rifrattore c'erano anche meno colori. I dettagli eran meno evidenti e meno contrastati. In qualche caso era ancora possibile, avendo visto qualche cosa nel grande, ritrovarlo con più difficoltà nel 10 cm. C'era un piccolo ovale bianco su cui ci siamo fissati, che era ben visibile nel 40 cm ma invisibile nel 10 cm. Il 30 cm di Andrea, con specchio sottile, era ben acclimatato. Nel mio caso ho usato il sistema di aspirazione dello strato limite che descriverò a breve.
Una cosa che ho notato è che Fede, abituato al rifrattore, guardando l'immagine luminosa nel 40 cm ha detto che era troppo luminosa. Per me il contrario: l'immagine nel 10 cm era troppo scura. Evidentemente ci si deve abituare. Mettendo il diaframma eccentrico di 10 cm sul mio, l'immagine era del tutto simile a quella del rifrattore (confermando fatti teorici ovvi - per chi li conosce).
Ho anche fatto lo star test allo Skywatcher 30 cm. Che dire: nessuna aberrazione sferica, un'ottima correzione del bordo e solo qualche segno di forzatura (un lembo "schiacciatlo") che però non comprometteva il risultato. Sono sicuro che Andrea allenterà i fermi dello specchio... Ah dimenticavo: i "fringe violetti"! Sfuocavao avanti e indietro per stanarli ma niente da fare. E' proprio uno specchio apocromatico!
Ritornando allla valutazione del sito, se l'orizzonte è buono, se la quota è tale che spesso si sta sopra la turbolenza, se spesso si sta pure fuori delle nuvole (e si salva la serata) la cosa che manca è vedere che cosa succede con il meteo giusto. Ritorneremo.
La qualità del buio era buona. Con il Cigno allo zenit abbiamo misurato (sulla Via Lattea) fra 21.50 e 21.60 (in media 21.55). Più tardi, con il Cigno un po' spostato, le letture oscillavano da 21.60 a 21.72. E' possibile che questo sito senza umidità e nuvole sia ancora migliore? Probabile.
La trasparenza non era il massimo, perchè evidentemente c'era qualche velatura. Alcune nuvole che arrivavano da Nord apparivano scure contro il fondo del cielo (solo le nuvole sopra Misurina e Auronzo erano lattescenti). L'inquinamento luminoso di Cortina mi è sembrato poca cosa, anche al confronto con quell per esempio di Santo Stefano visto da Sivella. Dato che c'erano nuvole non ho fatto però le solite foto panoramiche.
Ho rivisto la stellina di 6.73 in Ercole, mentre in Pegaso ho visto la HD 219310 (mv 6.34) quasi in diretta e, a tratti, le HD 219487 (mv 6.57) e HD 219418 (mv 6.80). Verso Sud il cielo si scuriva e/o si sbiadiva a seconda che prevalessero di volta in volta le nuvole luminescenti di Misurina o che queste fossero coperte da nuvole più scure. M31 era visibile a occhio nudo con la sua struttura (si vedeva il nucleo e l'alone). M33 era "diffcile". Dato che il buio c'era si trattava probailmente di estinzione sopra la norma.
I parcheggi, in questa stagione, sono utilizzati dagli escursionisti che dormono la notte prima della scalata. C'erano diverse macchine con gente che dormiva. Quando siamo arrivati noi un inglese stava montando un piccola tenda. "Montando" si fa per dire, perchè era del tipo che si sviluppa da sola buttandola per terra. Dopo un po' si è avvicinato dicendoci che "non potevamo stare là" perchè lui (essendo in vacanza) doveva dormire per fare la scalata il giorno dopo. Qualcuno di noi (credo Wide) gli ha risposto che noi (essendo in vacanza) dovevamo guardare il cielo per dormire felici il girono dopo. Pretendeva che smontassimo gli strumenti e ce ne andassimo, ma alla fine ha preso la tenda e ha cambiato posto. Più tardi è arrivato un camper: altri scalatori. Hanno manovrato per qualche minuto (evidentemente c'era troppo spazio e non riuscivano a decidere in che punto fermarsi, in più avranno pensato di aiutarci con i fari a vedere in tutto quel buio che c'era). In tutto l'enorme piazzale hanno deciso di mettersi relativcamente vicino a noi! Hanno poi acceso varie luci e sono andati avanti un bel pezzo a rigirare la attrezzatura. Alla fine hanno spento e si sono messi a dormire. Quando è stata la nostra ora di partire abbiamo ricambiato la gentilezza accendendo varie luci in modo che non si sentissero soli nel buio e abbiamo scacciato gli spiriti maligni con rito orientale.
Scherzi a parte, la convivenza con questo tipo di "utenti" della montagna mi sembra problematica. Per fortuna che finito Agosto il problema non si pone più in questi termini. Ah... c'erano due che dormivano nel sacco a pel sotto le stelle senza tenda per terra accanto alla macchina!
Ho provato gli Ethos! Per la maggior parte del tempo ho usato l'ethos 10, a 183x. Ho avuto qualche problema a mandare a fuoco quelli più corti (il 6 non c'era verso). Ho usato anche il 17 a 107x e quasi un grado di campo. Begli oculari, ma ripensandoci non sono molto adatti a un Newton F4,5 che non ha un bordo corretto (è un po' uno spreco).
Fede ha usato l'NP 101 per la maggior parte del tempo a bassi ingrandimenti (tipo Pan 24 mm a 22.5x, o Ethos 10 a 54x) facendo gandi carrelalte della Via Lattea e degli oggetti immersi nel loro habitat. La correzione al bordo in questo caso paga e ha senso stare su oculari a grande campo. Ricordo la Swan nebula con la sua forma a cigno capovolto nel mezzo della Via Lattea, e il Velo tutto intero, compreso il triangolo di Pickering.
Abbiamo osservato diversi oggetti "classici". Fra questi M31 nell'Ethos 17 mostrava le bande oscure come non mai. M13 si risolveva nel NP 101, nel senso che, anche se molto deboli, garn parte delle stelline che danno a M13 la forma tentacolare erano visibili. Qua Fede ha spint gli ingrandimenti.
M22 nel 40 cm, con Ethos 10. Si vedevano anche diverse densità di stelle sullo sfondo della Via Lattea a sinistra e destra del globulare (in azimut). Osservato il sestetto di Seyfert, di cui si vedevano un paio di galassiette. La planetaria NGC6742 di mv 15 in Drago appariva come un bel dischetto. Ho visto anche Nettuno come un pallino blu e il satellite Oberon. Marco ha osservato anche Urano. Una M27 con filtri di vario tipo nella quale mi è parso per la prima volta di vedere diverse gradazioni e qualche struttura sia nel manubrio sian nelle orecchie (forse il seeing?). Ho cercato di convincere gli altri che le orecchie sembrano rosse e il manubrio sembra verde (i colori giusti sono il contrario ma chi la descrive colorata la descrive a colri invertiti) ma non c'è stato niente da fare. Andrea diceva che era tutta verde.
La lista è ovviamente più lunga ma queste sono le cose che mi hanno più impressionato.
Al ritorno ci siamo fermati a fotografare questo fulgido esempio di inquinamento luminoso. Da solo questo edificio disturbava più che l'intera Misurina. Con la nuova legge regionale sull'inquinamento luminoso penso che dovrà spegnere quei fari. Penso proprio che segnalerò la situazione.
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