Reports Osservativi

Osservazioni astronomiche visuali

mercoledì, agosto 19, 2009

Linosa 2009

Anche quest’anno, il 12°, ho trascorso le mie vacanze marittime a Linosa, minuscola isola vulcanica, sorellina minore di Lampedusa, al centro del Mediterraneo
http://www.trekportal.it/coelestis/s...ghlight=Linosa
http://visualreports.blogspot.com/20...nosa-2007.html
http://visualreports.blogspot.com/20...-continua.html
http://visualreports.blogspot.com/20...nosa-2008.html
dove il mare e la terra sono spettacolari e dove il cielo è sereno 100% del tempo ed è buio come quello di una volta (SQM ≥ 21.70). Ho portato con me anche quest’anno il fido small-dob, un 6” da viaggio leggerissimo e completamente smontabile
http://www.trekportal.it/coelestis/s...68&postcount=1
Il programma osservativo contemplava… beh, una premessa: Linosa per me vuol dire Sagittario, perché a Verona, con l’inquinamento della pianura Padana, è inguardabile mentre lì… tra l’altro grazie alla latitudine di 35.50°N è più alto sull’orizzonte di 10°. E il Sagittario è principe dei globulari e delle planetarie, oltre che delle nebulose tra le più belle, degli ammassi galattici, degli addensamenti della via lattea. Nel corso degli anni li ho osservati ripetutamente, noti e meno noti, e riportati nei precedenti report. Dunque il programma osservativo attuale doveva comprendere alcuni specifici oggetti, la maggior parte (ma non tutti) mai da me osservati prima, situati in varie aree di Sagittario e dintorni,
1-i globulari ad E del corpo dello Scorpione
2-zona della pipa e a S
3-zona di M22 e a N fino a M24
4-il beccuccio della teiera
5-il fondo della teiera
6-varie e divagazioni

Sono arrivato in aereo a Lampedusa sabato 18 luglio ma il mare forza 6-7 bloccava i collegamenti con Linosa, dove sono arrivato solo lunedì mattina 20 luglio. La luna mi ha consentito di osservare fino al lunedì successivo; le condizioni meteo eccezionali di cui dicevo prima, mi hanno permesso di osservare tutte le sere. Per non essere uno zombie il giorno dopo (Linosa ha anche un mare splendido e io e mia moglie passiamo la giornata in mare, a fare snorkeling) mi sono limitato a osservare un poco per sera, dalla fine del crepuscolo fino alle 24.00-1.00. Ogni sera salivo sulla terrazza sopra la casa, piazzavo sul bordo il laptop, per terra il materassino in neoprene sul quale il dob ruota benissimo senza bisogno di alcuna base; quest’anno ho regalato a smalldob un Televue Plossl 32mm ed ho montato il cercatore 6x30 oltre al pointer Televue. Ho dovuto aggiungere un altro metro e ½ di catena per bilanciare (già ne avevo un metro). Lo star hopping è stato quindi molto più agevole. Presenterò qui le osservazioni senza differenziare le notti, per non complicare. Ho già descritto nei report degli anni scorsi cosa si vede ad occhio nudo.
Prima uscita, punto l’SQM allo zenit (qui è Ercole) e mi schizza a 21.85! L’inizio è buono. Con il passare del tempo si stabilizza anche termicamente e mi fornisce letture attorno a 21.75, mai scende sotto 21.70, salvo una sera o due di scirocco quando mi fornisce valori di 21.60-21.65.
Veniamo alle aree osservative:


1. i globulari ad E del corpo dello Scorpione: l'immagine sottostante è di 3° x 3°


Prima di accingermi, do' un'occhiata a 6144, globulare attiguo ad Antares la cui osservazione è disturbata dalla luminosità della stella. E poi un'occhiata anche al 6441, attiguo a SAO 209318.
M19 e 62 sono due globulari non super, ma luminosi e compatti; gli altri NGC che osservo in sequenza sono alquanto più piccoli, ma agevoli, perché luminosi e compatti pure loro. Si tratta del 6293, il 6316 e 6304. Il fondo cielo è fitto di stelle e presenta delle marezzature date dalle nebulose oscure B244 e B256.






2. zona ‘Pipa’ in prossimità della 51 dell'Ofiuco (zona già esplorata nel 2007):
qui reincontro una affascinante planetaria, la Little Ghost Nebula (NGC 6369: anche questa osservata nel 2007) che sembra galleggiare nel ‘fumo’ della Pipa.
Eccola in un'immagine di repertorio che certo non corrisponde all'esplorazione visuale.
Ora mi accingo a tornare ad un oggetto che mi era sfuggito precedentemente, un globulare evanescente, HP 1, cioè ‘Haute Provence 1’, scoperto da Dufay, di quell’osservatorio, nel 1954. Ha un diametro di 8’ e una m di 11.59. Devo dire che mi sono accinto senza molte speranze, ed invece sono riuscito a vederlo senza dubbi. Un oggetto che consiglio di inserire nelle liste personali.














Ecco una foto a grande campo (3° x 3°); la planetaria è l'oggetto al centro


3. zona di M22 e a N fino a M24.
Parto dalla 22, Kaus Borealis, dirigo su M 22, che è sempre un bel vedere, poi su M 28 che è il punto di partenza per NGC 6629, una planetaria di dimensioni stellari, ma assai luminosa. Appare infatti come una stellina di m 10.50, ma l’UHC la rivela.
Non lontano c’è un’altra planetaria di dimensioni stellari, la 6644, situata tra Kaus Borealis e M 22, ma assai prossima alla stella. Le mie note alla prima osservazione recitano: ‘assolutamente indistinguibile da una stella; vista? Mah’. Ci ritorno una sera successiva e l’UHC me la conferma.










Poco lontano una vecchia conoscenza, il piccolo globulare 6638. E adesso un balzo verso N di 5° alla ricerca di un’altra planetaria, la NGC 6578 è segnata dalla freccia nella figura grande sottostante (6° x 6°).
M22 a sinistra; M28 a destra, in basso; la freccia indica NGC 6578 PN.



L’immagine dettagliata qui sotto individua la PN in centro. In prima serata annoto: ‘dubbia, vicino ad un asterismo debolissimo di 12,70 (triangolo di stelle visibile nell’immagine a fianco); a destra stella certa Tyco 6273-01124-1 mag VT: 11.30.’

Il campo però non è ancora esaurito; ritornando in prossimità di M 22 troviamo due altre planetarie accessibili: la NGC 6629 (0.3'x 0.2')
e la IC 4732 stellare; sì confermo, stellare, ma leggermente sfumata; vista con 11mm a e UHC che me la conferma perché appare della stessa intensità delle due stelle vicine, invece molto più luminose senza filtro; lo star hop non è difficile da M22;

sulla strada un piccolo globulare, NGC 6642
.


4. Il beccuccio della teiera:
è questo il clou delle mie osservazioni, almeno nelle intenzioni del programma iniziale.


Partendo dalla punta del beccuccio della teiera, la 10 del Sagittario, Nash, incontro subito due vecchie conoscenze, due globulari, il 6522 e il 6528. Poi muovo decisamente allo stupendo complesso NGC 6520, ammasso aperto e l’attigua nebulosa oscura Barnard (B) 86 (immagine a sinistra 15’ x 15’): una macchia d’inchiostro con attiguo un gioiellino di stella. Mi metto subito alla ricerca del vicino globulare NGC 6540, famoso per essere uno dei due oggetti più difficili della lista Herschel 400, e che mi era sfuggito anno dopo anno per motivazioni diverse. Non è agevolissimo, ma visibile in diretta alla base di un asterismo a forma di piramide. La foto Dss non rende l’idea: all’osservazione è più agevole di quanto l’immagine non lasci pensare. Posso dire, dopo anni, ‘visione compiuta’.

Nell’immagine grande vi è una visione d’insieme (90’ x 90’): il 6540 è al centro; gli altri due oggetti a metà altezza, presso il bordo destro.

Non lontano una planetaria che vale la pena cercare, la IC 4673 che, come si vede dall’immagine seguente, è ben più che stellare, nulla di che, molto debole, ma bellina.
Dalla parte opposta del complesso 6520/40 B86 una vecchia conoscenza, la 6565, un po’ più piccola della precedente, rotonda, praticamente stellare, confermata nella posizione attesa con l'UHC. Quest’ultima è la capofila di un nutrito gruppo di planetarie attigue, tutte Pk e ahimè al di là delle possibilità dello strumento.

5. il fondo della teiera
È sede di tre globulari di Messier: M69, 70 e 54, oltre all’NGC 6652, piccolo ma compatto e sufficientemente brillante. Ma poco più a sud un planetaria merita una visita: è la IC 4776, stellare, ma confermata dall’UHC.


6. Varie e divagazioni
Naturalmente nell’arco di una settimana ho anche divagato dal programma di partenza: ho fatto una carrellata sugli spettacolari Messier della zona, sui quali non dico nulla perché non aggiungerei alcunché a quanto io stesso ho riportato gli anni scorsi, e tanti altri hanno scritto molto meglio di me.
Ho esplorato la zona dell’Ofiuco / Testa del Serpente, rivedendo per esempio la IC 4634.
E poi intestardendomi a cercare IC 1257, un globulare che il catalogo NGC dà per dubbio, ma poi “identified as distant globular cluster in 1996” recita Cartes du Ciel. Fatto sta che non sono assolutamente riuscito a vederlo. Nel frattempo ho esplorato in lungo e in largo i dintorni di SAO 141665, punto di partenza per lo star hop a M 14 e interessante per il vicino globulare poco concentrato che la stella contribuisce con la sua luce a rendere più difficile da individuare.
E poi c’è la bellissima coppia, globulare (6440) planetaria (6445) che ho già descritto nel 2007, illustrando la descrizione con la bellissima foto di Christensen (vedi reportr 2007). Per lo star hop parto da M 23. Nel 20 mm ci stanno tutti e due; aumentando a 140x sulla planetaria noto solo che è allungata, anche se non riesco a cogliere la bilobatura. Non ho parlato finora delle emozioni, tante e forti, sempre. Il buio è totale: non vi sono luci a vista, se non la tenue periodica luce del piccolo faro dietro il monte; il rumore del mare, a volte un semplice fruscio, altre volte un rombo impetuoso; il verso stridulo e piagnucoloso di qualche Berta, un uccello marino della famiglia degli albatros tipico dell’isola. E i profumi della macchia mediterranea. La notte di avvolge come all’inizio dei tempi, la natura è assoluta. Il cielo è quello di quando ero bambino, solcato da frequenti meteore sporadiche, e da qualche bolide. La via lattea divide veramente il cielo in due e corre da mare a mare. Poi è sorta la luna e addio profondo cielo, ma ha portato il suo fascino alla scena. Al tramonto aperitivo alla Pozzolana di Ponente, dove il raggio verde quest’anno non si è fatto desiderare troppo: ne ho visti 4 o 5. Vi aspetto a Linosa l’anno prossimo. Lorenzo