La leggenda del Dolada
Sul piazzale del rifugio Dolada nella notte tra il 21 e il 22 aprile c'erano tre temerari: AL (Io), John (Mauro) e Jack (Tommaso), le armi usate: Binocolo 25x100, newton 250 e dobson da 16” più tutta una serie di munizioni, dall'ottimo panoptic 27mm agli altrettanto ottimi Hyperion da 8 e 13mm dalla serie Pentax XL che non hanno bisogno di presentazioni ecc. ecc..
Fuori dall’OK Corral ci aspettavano: la cometa 73/P Schwassmann-Wachmann , M13, M51, Giove, M57 ecc. ecc. ed altri pericolosi pistoleros(luci parassite, seeing feroce e invisibilità varia), tutti con le armi in pugno.
Lo scontro si è dimostrato duro ed avvincente, senza remore abbiamo usato il nostro massimo calibro e sotto un cielo quasi da favola abbiamo subito avuto la meglio sul seeing che è stato molto buono, questo ci ha permesso di avere ragione anche su Giove, semplicemente fantastico con molti particolari, festoni bande (non di mescaleros) e colori che probabilmente sono visibili in pianura con seeing buono, naturalmente bisognava stare all’oculare del tempo cercando di attingere più informazioni possibili nei momenti migliori.
La cometa 73/P Schwassmann-Wachmann è stata vista nei suoi tre frammenti più importanti (C,B e G) e mostrava una bella coda stimata da Tommaso sui 10’ per quello più luminoso e addiritture 15’ sul secondo, appariva invece debole e diffuso il frammento G.
M51 che dire un avversario che da sempre molta soddisfazione se osservato come si deve, qui il “cannone” ha alzato la voce e ci ha permesso di osservare praticamente tutte le spirali che l’avvolgono e che poi una di esse “cattura con il lazzo” la piccola ngc 5195 pure questa nella sua singolarità mostrava qualche dettaglio.
M13 questo ci ha fatto sudare non per la fatica ma per la spettacolarità. Nel film “2001 odissea nello spazio” una frase la dice lunga “Mio Dio il cielo è pieno di stelle”, mai nessuna detto fù più rappresentativo di quello che si vedeva nell’oculare, anche in quest’oggetto il seeing ci ha dato più che una mano, tutto risolto tranquillamente fino al centro e molto molto contrastato. Devo ammettere che anche nel cannone da mezzo calibro (il mio) non era niente male e risolto tutto, forse un po’ più “impastato” ma tutto sommato molto molto bello.
M57 ecco questo è stato un duello. Da una parte lei la nebulosa anello e dall’altra parte lui (John) con il sigaro tra i denti e la sua sequenza di magnitudine limite che ci ha fatto “sprofondare” fino alla 15.7, niente male direi niente male. Ed anche questa sfida è stata vinta. Grande John
A dire il vero questo ragazzone dal fuoco diverso qualche piccola paranoia ce l’ha: quella della famosa frase ricordata anche nella bibbia: non è proprio buio buio ripetuta più volte nell’arco della serata.
Abbiamo anche sfidato la terribile banda del superammasso della Vergine richiesto a gran voce da John. Nel grosso calibro abbiamo inserito il favoloso Panoptic di Jack e via giù per la prateria a caccia di M86 – M84 – M87 – NGC4402 - 4387 – 4388 – 4407 – 4425 – 4438 – 4435 – 4461 e via via, tutte perfettamente presenti all’interno del campo. L’unico commento di John è stato WOW!! amigos quante, ed è bastato per capire quanto bello sia osservare il centro di questo incredibile ammasso.
M101 questo universo isola non lo si può più guardare come singolarità cosmica ma bensì come struttura contenente più oggetti di notevole interesse astronomico e quindi all’interno di questa galassia va ricercata la singola nebulosa, il singolo addensamento di stelle.
M81 M82 che dire: sono gli unici oggetti che io non sono riuscito ad osservare nel cannone di John ma credo e su questo aspetto commenti, siano state incredibili soprattutto M82 visto i commenti che sentivo mentre mi apprestavo a puntare l’invisibile con il mio pezzo d’artiglieria.
M 97 e M108 la prima era cosi bella che non abbiamo neanche pensato di inserire un filtrino per osservare i magici occhi tanto erano già visibili. La seconda sembra un sigaro molto definita e con qualche particolare che ricorda la sua natura spiraliforme.
Ah! Dimenticavo l’ultimo bandito che ci ha lasciati a bocca aperta NGC 4565, cito “Da parte a parte” questo è quello che ho sentito dire a tutti e tre, ebbene si trapassava quasi completamente il campo dell’oculare, incredibile.
Alla fine della serata attorno alle 03.00 ci mancava solamente un caldo puzzolente fumoso saloon per poterci sedere ad un tavolo a scolarci un po’ di buona birra e raccontarci questo epico scontro.
Grazie a tutti i componenti del gruppo: Sceriffo John, vice sceriffo Jack e garzone Al
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